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Atlantia/Abertis: la scalata e l'Europa

Atlantia/Abertis: la scalata e l'Europa
Autore: Bracco38 e Gatto46 - Redazione Economia
Data: 08/04/2018

Atlantia (ex Autostrade ) è la società italiana che si occupa di concessioni autostradali e servizi aeroportuali.     

E’ una società solida, ben amministrata, rispettosa del mercato e degli azionisti di minoranza. L’omologa spagnola è la società Abertis.

Le due società hanno sempre avuto rapporti molto cordiali tanto che alcuni anni fa si parlò di una loro integrazione .

All’inizio dello scorso anno, su sollecitazione di Abertis , le cui concessioni hanno una vita utile di gran lunga inferiore a quelle di Atlantia, quest’ultima preparò una offerta che fu ben vista dalla società spagnola, tanto che il maggior azionista di questi –la Caixa-aderì subito mettendo a disposizione il suo pacchetto azionario.

L’offerta, quasi tutta in contanti, per circa 18 mld di euro, specificava che  nulla sarebbe mutato nella struttura spagnola e che per le eventuali partecipazioni sensibili di Abertis  si sarebbero seguite le indicazioni e le direttive del governo spagnolo.

Era in tutto e per tutto una operazione “market friendly” che avrebbe data luogo ad un colosso mondiale nel campo delle concessioni autostradali dalle sinergie di notevole interesse.

L’apparire di questa proposta o OPA amichevole è stata vissuta dagli spagnoli  come un oltraggio. Interrogazioni parlamentari, intimidazioni agli organi di controllo che non l’avevano rigettata, una campagna di stampa tale da far passare in seconda pagina la questione catalana.Il mondo politico, col muscolare Rajoy, in testa ha invocato l’intervento di un cavaliere bianco.

Ed ecco arrivare Florentino Peres ,presidente del Real Madrid, che tramite la spagnola ACS e la tedesca Hochtief imbastisce una controopa  impegnando l’argenteria di famiglia.  Ma Atlantia non si scompone e comunica che entro i termini previsti preparerà una offerta migliorativa. E’ a questo punto che Peres contatta gli Italiani pregandoli di evitare una guerra dolorosa per tutti e associarsi nell’impresa.

Noi abbiamo molta fiducia nel managemet di Atlantia ma avremmo abbandonato per dirottare i soldi e il lavoro italiano dove sono richiesti e apprezzati.

Una domanda è d’obbligo : l’atteggiamento degli spagnoli sarebbe stato lo stesso con una società francese o tedesca ?  Crediamo di no.

Dopo i cantieri di Saint Nazaire, comprati dai Sud Coreani in via fallimentare e nazionalizzati da Macron (l’europeista della domenica ) dopo che gli Italiani di Finsider avevano chiesto e avuto il placet di Holland, è quasi un invito a prendere gli italiani a pesci in faccia.

Potremmo anche parlare del trattato di Caen fatto firmare dal buon Gentiloni  dopo qualche bicchiere di Pernod e poi insabbiato dalla Farnesina. Si sono vergognati persino i francesi che hanno detto correggeranno le carte nautiche del mare Sardocorso ( anche se non lo faranno)

Anche gli Olandesi ,per non essere da meno, si sono fatti assegnare l’EMA, con un progetto farlocco, e un responso alla monetina fatto in gran segreto da burocrati Olandesi e affiliati.Il gruppo di Visegrad è interessato solo ai contributi e quando sente parlare di immigrati ha l’orticaria, tranne quelli ricchi che con circa 400.000 euro fra bond a tasso zero e oltre 60.000 a fondo perduto possono avere una squisita accoglienza.

I padri costituenti si staranno girando nella tomba. L’unico vero statista che ha l’Europa potrebbe salvarla, ma anche la Germania ha votato con la pancia, e la Signora Merkel, dopo aver fatto tornare ai banchi i due capoclasse Macron e Rajoy , dovrà cercare di sopire i rumori e gli odori che provengono dalle birrerie di Francoforte e di Monaco e che sanno tanto di deja vu.

A noi basterà un po’ di flessibilità, e l’avremo ; perché negarci il colore della corda con cui dobbiamo impiccarci? La carta d’Europa che guardiamo è una illusione ottica, i paesi a noi più vicini sono la Grecia e l’Argentina. Quello che sembrava offensivo potrebbe essere in futuro una soluzione, ovvero diventare la prima colonia francese in Europa, basta solo completare l’accerchiamento a Mediobanca e Generali e inserirle insieme alle oltre 200 società acquistate dai francesi in italia negli ultimi 10 anni.

Una immagine chiara dell’unione Europea ce la fornisce il Dow Jones News :L’Unione sembra un Titanic alla deriva in cerca di un iceberg su cui schiantarsi.

Auguri, se possono servire...




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